Un ricordo di Vittorio "Vik" Arrigoni, l'attivista italiano ucciso il 15 Aprile di due anni fa da un gruppo salafita a Gaza.
"Restiamo Umani" è il libro che raccoglie i suoi reportage da Gaza.
Ad un certo punto, Arrigoni parla da un cimitero inglese della prima guerra mondiale nel quale sono seppelliti soldati di tutte le religioni, anche quelli di religione ebraica... il cimitero, che si trova in Palestina, è stato bombardato e danneggiato dall'esercito israeliano durante un raid. Da quel posto silenzioso, in cui anche i morti sono stati disturbati dall'assurdità della guerra, Vik dice una cosa molto bella, e visto come sono poi andate a finire le cose, mi ha colpito particolarmente.
Io la scrivo appunto... così resta.
(Minuto 17:50)
Chissà... i ragazzi qui seppelliti magari ci credevano. Credevano alla guerra come risoluzione, alla guerra come un ideale a cui donare la vita. Io che non credo alla guerra non voglio essere seppellito sotto nessuna bandiera. Semmai voglio essere ricordato per i miei sogni. Dovessi un giorno morire [...] vorrei che sulla mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela: "Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare".
Vittorio Arrigoni, un vincitore.
Restiamo umani.
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