Ieri finalmente sono stato battezzato anch'io e oggi sono ancora qua tutto saltellante e orgoglioso di me stesso proprio per aver fatto il passo che volevo fare ormai da mesi, ma che ho sempre rimandato e per paura di non essere all'altezza come per una certa generica paura dell'ignoto...
Il tutto comincia qualche mese fa, diciamo a Novembre dell'anno scorso, dove al momento di rinnovare la tessera UCI mi trovo di fronte al dilemma di rinnovare nuovamente come "leisure cyclist" oppure di prendere invece una licenza "full competition" con la quale è possibile partecipare alle gare e agli eventi del calendario ufficiale della Federazione...
Mi sono comprato un nuovo telaio d'acciaio, un telaio americano preso ad un prezzo d'occasione, diciamo così... Come gruppo ho scelto un Campagnolo Veloce, va più che bene, e per quanto riguarda il resto ho utilizzato ruote e altri pezzi che avevo nello shed. Sto sperimentando con i materiali e l'acciaio con il suo revival in questi ultimi anni mi ha incuriosito... "Steel is real", così si dice tra gli appassionati e i puristi. La Surly Cross Check è una bici da cyclocross e in autunno inoltrato e d'inverno il cyclocross sta diventando una disciplina popolare un po' ovunque. Anche qui in Irlanda c'è gente che ne parla nei forum specialistici, e a Cork uno dei più grandi club della città, il "De Ronde Van Cork" è intenzionato ad organizzare una serie di gare su erba o più che altro in mezzo al fango in vari parchi nelle periferie della città e il tutto con la benedizione di Cycling Ireland. Sono gare dure le gare di cyclocross, non è roba per fighetti e ci sporca di brutto tra l'altro, ma per partecipare ci vuole una Full Competition License mi dice il mio socio, Tom... E vabbé, mi dico, facciamo questa licenza allora, sono 125 euro porcaccia miseria, ma forse è davvero venuta l'ora di buttarsi nella mischia e farla finita con questi giretti fatti con gli amici del club senza uno scopo ben preciso ogni fine settimana. Gente diversa con abilità diverse, it's a bit boring at times. A volte queste uscite non sono nemmeno piacevoli, con quello che non ce la fa e che ogni cinque minuti appena metti giù la testa e cominci a prendere il ritmo, se ne esce con la solita cantilena "back a notch lads, please!". E devi rallentare un'altra volta. E poi c'è voglia di provare altre cose, fare esperienze diverse, provare anche a vedere dove ci si può spingere a 44 anni suonati...
E allora questa licenza la faccio, ma le gare purtroppo nisba, e già perché il club che le doveva organizzare alla fine non le organizza affatto. Sarà per il 2016, dice il mio socio, che si prende a questo punto anche un bel vaffanculo dal sottoscritto.
Ma la licenza adesso ce l'ho e il pallino continua a girare per la testa... Queste gare bisognerà pure farle, no? Pensiamo alle gare su strada, mi dico, dovrò sicuramente allenarmi un bel po', ma ci voglio provare.
Ed è così che arriviamo a ieri dove, tra una balla e l'altra, di allenamenti specifici non ne ho fatto alcuno... Le solite uscite con gli amici il fine settimana, con il caffettino e la fetta di torta al seguito e il più o meno quotidiano "commute" al lavoro sono stati il mio unico training in questi ultimi mesi...
In verità, la gara d'esordio doveva essere Domenica prossima, at the Coachford Classic per la precisione, ma purtroppo non ci potrò essere perché il prossimo weekend sarò invece a Dingle per una pedalata di beneficienza e allora mi decido, farò il St Finbarr's GP. Il St. Finbarr's Cycling Club è il più antico e glorioso club ciclistico di Cork, e mi sembra una buona gara per cominciare la mia carriera agonistica.
Ma veniamo alla cronaca...
Prima della gara ci sono una serie di cose da fare e preparare. Bisogna naturalmente assicurarsi di avere tutto in ordine, equipaggiamento vario, vestiti, cibo da portarsi dietro, etc... Oltre al double check sull'avere tutto quello che serve, c'è poi il rito che ha quasi del sacro, se penso che era la mia prima volta, dell'attaccare i numeri di gara alla jersey. Sono le nove e mezza di sera, è Sabato e io non ho una cazzo di spilla in casa per "pinnare" i miei due race numbers. Esco, abbastanza nervoso e mi dirigo verso la petrol station, dove un amico mi dice che vendono sicuramente i safety pins. Sicuramente stocazzo.. Passo tre diversi garage, l'Esso e il Maxoll sulla Main Road e il Topaz sulla Kilmoney, ma un cazzo... due non li hanno proprio e uno li ha finiti! Il nervosismo sale, l'ultima possibilità è il Maxoll sulla Cork Road. giro la macchina e bestemmiando mi avvio verso l'ultima petrol station della zona... Arrivo e freno malamente, entro e vedo che c'è un solo commesso all'interno, è giovane e mi fissa come se fossi un comune delinquente, ho una tuta adidas, il cappuccio a coprire il capo e probabilmente uno sguardo completamente allucinato. Mi aggiro per il negozio cercando queste dannate spillette, ma niente... vado verso il commesso e gli chiedo con uno sguardo decisamente implorante, se per caso hanno dei safety pins.. Lui mi guarda e mi sorride, si volta e me li indica con il dito... Sono lì dietro al bancone, 60 safety pins per 1 euro e 59 centesimi. Prendo anche due banane e due barrette di Nutri-Grain alla mela. Pago e ringrazio, ora finalmente rilassato vado a casa. Mi sento un certo entusiasmo montare lentamente... Domani andrò davvero a fare una gara.
Scopro che attaccare i race numbers non è facilissimo e soprattutto è una di quelle operazioni che va fatta nel modo giusto, se non si vuole passare per il rookie del caso.. e poi il look nel ciclismo è importante. Look good and fit in e gli altri ti guarderanno con un certo rispetto. Look like a complete novice, with the numbers pinned wrongly and a bike not perfectly in order and you'll be left in the ditch to die.
Una gara ciclistica, lo sappiamo, è prima di tutto una gara psicologica... Certo senza gambe non si va da nessuna parte, ma la gara comincia appena arrivi quando vai a fare il consueto sign on e gli sguardi cominciano ad incrociarsi...
Una gara ciclistica, lo sappiamo, è prima di tutto una gara psicologica... Certo senza gambe non si va da nessuna parte, ma la gara comincia appena arrivi quando vai a fare il consueto sign on e gli sguardi cominciano ad incrociarsi...
E' il 17 Maggio di una Domenica come le altre qui in Co. Cork, il cielo è nuvoloso ma ci sono 13 gradi e una bella luce... Dopo una bella colazione con 2 fette di pane e marmellata, una banana e un bel caffettino parto alla volta di Whitechurch. Sono le 10 e 35 minuti, la bici è saldamente affrancata al bike rack sulla mia Yaris da cinquecento euro. La mia Bianchi Sempre vale sicuramente molto di più. Parto senza musica, cerco di capire se ho preso tutto... caschetto, guanti, cappellino, una camera d'aria, the co2 cartridges, the track pump... Ci sono le bottiglie, i fig rolls, le banane e naturalmente due gels
Passo attraverso la città, che la domenica mattina dorme sempre dopo un sabato notte passato ad ingerire mandrie di umanità ubriaca e rumorosa. Arrivato a Blackpool, nel North Side, prendo la Old Mallow Road. Whitechurch è 15 km più in su.
Il paesello è già animato, perché gli under 12 stanno correndo e io li ho incrociati venendo su e gli under 16 partono alle undici... c'è gente ai bordi della strade, di tutte le età, i ragazzi sono seduti sui muretti, alcuni hanno delle bici da corsa improbabili, tutti quanti sono in agitazione, un agitazione positiva. Il ciclismo è anche tutta questa gente per strada che segue una corsa di ragazzetti e che fa chilometri per vederli girare sei volte sullo stesso circuito e incitarli per due o tre secondi prima che spariscano dietro la prossima curva. L'arrivo è in salita. Una salita moderata ma di 5km, ma che negli ultimi 500 mt tira per bene, soprattutto con quei 5km nelle gambe fatti a 30 all'ora. Chiedo a un ragazzo where is the sign on e mi dice di andare avanti, passare la petrol station e poi a sinistra dopo il pub e che ci sono dei cartelli. Arrivo al Community Center e mi rendo conto di essere tra i primi, parcheggio con calma e mangio una banana, poi prendo portafogli e telefono e vado dentro... un tipo è seduto su una sedia in fondo davanti a un tavolino piccolo piccolo, tipo un banco di scuola degli anni 70. Di fianco in piedi uno dei commissari di Cycling Ireland si assicura che tutto vada liscio e venga fatto secondo le regole. Scrivo il mio nome in stampatello e vado a firmare sul foglietto degli A4, ma serve il numero di licenza ovviamente. Dal portafoglio tiro fuori la tessera e in italiano davanti a questi due completamente sbigottiti smadonno due o tre volte, nel portafogli ci ho messo la tessera del 2014. Niente panico, anche se il commissario mi dice che se non ho la licenza non posso gareggiare. Io dico che la licenza l'ho fatta eccome ci ho speso 125 euro e adesso glielo dimostro. Grazie al cielo, ma soprattutto grazie agli smartphone, tiro fuori prova di pagamento e tutto il resto... Ringrazio, saluto e mi dileguo nuovamente. Sono proprio un pivello!
Preparo la bici, check sui freni e sulle gomme, mi mangio una barretta e comincio a vedere un sacco di facce conosciute... Molta gente, mi riconosce e viene a dirmi che era ora che mi mettessi a fare le gare... you fucking italian, about time you get into racing. Mi rilasso, conosco un bel po' di gente qua...
il resto è una gara in A4 fatta tutta all'interno del gruppo, con qualche isolato attacco di due o tre coraggiosi corridori, poi ripresi prontamente prima della fine.
Sono sei laps di un circuito di circa 10 km, di cui cinque in discesa e cinque in salita...
Non penso molto, sto più che altro attento e concentrato a tenere gli occhi sulla strada e imparo presto che si deve risalire il gruppo continuamente altrimenti ti trovi sempre in coda, è un continuo risalire per poi fermarsi e respirare mentre adesso a risalire sono gli altri.
Vado bene, pensavo peggio, ma invece si vola all'interno del gruppo... Penso a quelli che sono là davanti tutto il tempo e mi chiedo come cazzo facciano, ma per adesso forse è meglio non pensarci. Respira Claudio, occhi sulla strada , di fianco, davanti e anche dietro... Questi passano da ogni dove.
L'ultimo giro è diverso, sale il nervosismo nel gruppo, gente che cerca a tutti i costi di passarti dappertutto pur di stare davanti, arrivano da destra e da sinistra e io faccio l'errore da pivello di farmi schiacciare sulla sinistra... sono all'interno e non ho vie d'uscita ormai, dovevo muovermi prima cazzo e adesso mi rode perché sto bene...
Gli ultimi due chilometri in salita però diventano vertiginosi, il passo si fa veramente insostenibile, si va su a 35/38 all'ora, questi sono matti e io mi sento il cuore pulsare in gola...
Gli ultimi cinquecento metri, si vede il paesello, dal gruppo si staccano chiaramente in una ventina per lo sprint finale, io rimango seduto, ora dopo quella cavalcata non sto poi tanto bene... guardo emozionato la linea del traguardo e la gente ai lati della strada che ti incita ad alzarti, a fare l'ultimo sforzo...
Arrivo con il gruppo una quindicina di secondi dopo i primi, è finita, sono arrivato alla fine.
La mia prima gara, un'emozione indescrivibile.
https://www.strava.com/activities/306411039
No comments:
Post a Comment